Recentemente è uscito il nuovo album di Samuele Bersani: “Cinema Samuele”.
Ho ascoltato più volte questo album.
L’ album mi è piaciuto tantissimo, e mi ha rincuorato molto che, tra i cantautori italiani, ci sia ancora spazio a chi vuole riflettere di più sulla vita, sulle nostre ansie e incertezze.
Ecco per ogni traccia le mie impressioni:
Pixel: magnifica. Si viene immersi in una fermata di metro. Qualche secondo prima che arrivino i vagoni, si sente il vento dato dallo spostamento d’aria. A bordo del treno è presente solo un signore. Andando in giro per la città bisogna stare attenti anche alle vetrine intelligenti, che spiano e registrano anche le nostre impressioni guardando le vetrine. Evitare di palesare gusti, per non essere spiati.
La musica, ottimo arrangiamento, è intrisa di elettronica…con anche dei fantastici archi.
Il tiranno: a molti capita nella vita di aver subito ingiustizie. Il tiranno viene visto come colui che esprime delle sentenze arbitrarie e ingiuste. Ma bisogna sempre essere dalla parte della non violenza. Anche qui, bellissima musica.
Mezza bugia: anche qui, esperienze che molti vivono nella vita. Chi si era affidato, con piena fiducia, a una persona che poi si è dimostrata falsa. Questa persona poi, per non farsi scoprire, dice delle mezze verità, o mezze bugie. Ma così non si fa che peggiorare la situazione. In questi casi meglio una verità piena che una mezza bugia, il risultato finale, altrimenti, è molto più doloroso.
Il tuo ricordo: per molti la più bella canzone dell’album. Per me è in competizione con “pixel” per pregevolezza. In questa canzone il passato e il presente si combattono, come fossero due personaggi. Ma totalizzarsi solo sul passato è dannoso, è una trappola del nostro cervello e rischia di non farci vivere più. Bellissima melodia e arrangiamenti al pianoforte.
Harakiri: qui è raffigurato un personaggio completamente sconfitto dalla vita. Potrebbe essere un clochard. A volte non ce la fa più, e vuole farla finita. Ma all’improvviso c’è una luce che lo ristora, si veste elegantemente di bianco e rinasce. Atmosfere raffinate, canzone commovente.
Le abbagnale: qui si affronta il tema degli stupidi pregiudizi. Vengono raffigurate due ragazze che stanno insieme e viene descritta molto bene l’ottusità dei giudizi delle persone intorno. Giusta canzone di denuncia contro la stupidità e l’ottusità dei luoghi comuni.
Con te: anche qui il tema dell’affidarsi totalmente all’altra persona. Ma quando non esiste più il rapporto di prima, allora i dolori e le ferite possono essere micidiali. Si sgretolano le convinzioni, e bisogna pian piano ricostruirsi.
Scorrimento verticale: molti si rifugiano nel virtuale, come comodo illusorio rifugio dalle amarezze e ingiustizie della vita reale. Così è facile vedere questa realtà illusoria mediante uno scorrimento verticale dei post, sullo smartphone. A un certo punto c’è un post con raffigurato un bel mare, ma in un cristallo liquido non ci si può tuffare. Molto belli gli arrangiamenti che avanzano in un crescendo molto armonioso.
L’ intervista: qui è raffigurata l’eterna battaglia tra le proprie convinzioni, e il mestiere che una persona è costretta a fare. Come esempio c’è un giornalista di una rivista musicale che, invece di seguire i dettami della rivista, scrive l’articolo della sua intervista, al cantante famoso, esprimendo in maniera civile, senza offendere, il proprio pensiero. Ma il proprietario della rivista telefona al giornalista, e gli comunica che il cantate gli serve, per mantenere le vendite alte, e non si possono esprimere dubbi sulla maestosità dell’artista; per cui il giornalista viene licenziato. Ottima canzone, con anche un bel ritmo.
Distopici (ti sto vicino): anche qui c’è il tema di vivere una vita illusoria, al riparo da dispiaceri; ma una vita che in fondo poi non è vissuta. Per non rischiare, e rimanere degli eterni peter pan, si sceglie poi di non avere nemmeno un figlio. Ma la vita non fa sconti a nessuno e, prima o poi, i rimorsi arrivano.