Esperienza con GT sport Assetto Corsa per PS4

Ultimamente mi è capitato di giocare, su playstation 4, a GT sport e Assetto Corsa. Premesso che, per questioni di budget, non posseggo un volante, ma solo il joypad, ecco le mie impressioni:

  • GT sport: gioco molto bello. Quello che impressiona sono la quantità di auto presenti e il numero notevole delle modalità di gioco, tra cui: patenti, esperienza di guida, campionati, gare online e prove a tempo online. Inoltre, ogni marca di auto presenta anche notizie storiche. E sono presenti le classiche modalità di ricompensa: premi, crediti e anche “miglia”: utili per compare sia nuove auto che accessori. Le sensazioni di guida sono abbastanza buone, anche disponendo del solo joypad e le configurazioni di assetto guida sono presenti, fino a un certo livello di dettaglio, per chi non ha esigenze di assetti dettagliati e molto particolareggiati.
  • Assetto Corsa: gioco, con molti meno “fronzoli” rispetto a GT sport, in quanto qui si da più risalto agli assetti e alle sensazioni di guida. Non sono presenti premi in crediti, patenti, ecc… Ma fondamentalmente 2 modalità principali: carriera e campionati. Il numero di auto è comunque, anche qui, abbastanza abbondante, come anche il numero di circuiti presenti. Si nota, però, per chi inizia, una difficoltà anche a superare le prime gare (solo anche per prendere almeno il bronzo); questo, a mio avviso, in quanto: i settings da poter impostare, sulla auto, sono veramente tanti; e, se si dispone solo del joypad, stare bene in pista è alquanto problematico (è fortemente consigliato un buon volante e pedaliera). Questo titolo, a mio avviso, lo vedo più adatto a quegli appassionati che, disponendo anche di un budget un pò superiore (per avere volante e pedaliera buonini) vogliano sperimentare sensazioni di guida un pò più vicine al reale.

I film di oggi

Sto notando, direi nelle opere degli ultimi 10 anni, che raramente mi capita di vedere un film che veramente mi appassiona. Mi sembra che le idee originali scarseggiano. Mentre a volte il film, seppur con una idea veramente buona, manca poi di ritmo, e diventa abbastanza noioso. E così succede spesso che, non trovando film “moderni” che mi coinvolgano, poi vado a finire a vedere vecchi film che, anche se visti e rivisti molte volte, incredibilmente danno ancora delle emozioni nuove.

I rari film, degli ultimi anni, che mi coinvolgono, sono in genere film fatti con budget non elevatissimi, ma che hanno una idea di fondo originale e che coivolge; potrei citare i titoli “Dogman”, “Lo chiamavano Jeeg Robot” e “Perfetti sconosciuti”. Mentre film con grossi budget, e una idea innovativa e coinvolgente, ultimamente non ne ho visti, a parte forse uno: “Don’t Look Up” con Leonardo Di Caprio. In questo film, effetivamente, si vede una idea originale e che contiene anche un messaggio di monito e satira verso la società attuale. Insomma un tipo di film che, da tempo, non si vede più in giro; ma che tanti anni fa si vedeva molto più spesso.

Quello che vedo ultimamente è il ricorso sempre più massiccio ai “remake” o nell’ultilizzo, con poche varianti, di idee già viste in passato. Sembra come non ci sia più la voglia di richiare nel fare un film con una idea innovativa e che abbia anche una satira intelligente di fondo.

L’ irrazionalità del male

Riflettevo sulla guerra…
In questi giorni molti ci pensano. Non che, prima, le guerre avessero smesso di esistere nel mondo (purtroppo sappiamo bene che non è così) ma quando una guerra accade un pò più vicino ai confini dove si abita, è normale porsi degli interrogativi.
La guerra è irrazionale, folle, tutti ne sono sconfitti…
Purtroppo l’animo umano non sempre segue la razionalità, ovvero quello che può portare
alla felicità…..
Ma irrazionalmente insegue l’ infelicità, il dolore, la follia.
Come a volte mi e già capitato di scrivere in questo blog:
per me è sempre stato un mistero il fatto che una persona debba inseguire deliberatamente il male,
ovvero deliberatamente far del male alle altre persone.
Evidentemente, anche se non lo posso comprendere in quanto mi è impossibile essere nella mente di altre persone,
nell’ universo ci sono sempre due forze contrapposte:
da una parte il bene che porta alla razionalità, alla felicità;
e dall’altra il male che insegue l’irrazionalità, l’ infelicità…
Ora il fatto che una persona non possa comprendere che, facendo del male ad altre persone, in primis danneggia se stessa: per me era e rimane un mistero.

Racconto: rasoi di troppo

Inizio a scrivere dei brevi racconti di fantasia…
Ovviamente ogni riferimento a persone o cose è puramente causuale .

Mi trovavo negli States, per lavoro, a Los Angeles .

Nella stanza d’ albergo ero alle prese con la rasatura della barba, tramite rasoio intercambiabile. Improvvisamente, mi si rompe il supporto in plastica del rasoio; ero impossibilitato, per cui, a radermi.
Fortunatamente, a circa nemmeno 300 metri dall’ albergo, esisteva un grosso centro commerciale . Mi dirigo a quel centro, e vado al reparto dei rasoi di plastica.
Vedo tutte buste con almeno 12 rasoi (in Italia è usuale trovare buste con soli 2 o 3 rasoi, ma li si parte solo da circa 12 rasoi!).

Chiedo a un commesso se esistevano buste con meno di 12 rasoi, il commesso mi accenna un sorriso e mi spiega, pazientemente, che le buste dei rasoi partono da almeno 12 pezzi in su .

Non era tanto il costo che mi seccava (12 rasoi li vendevano solo a poco più di un dollaro) è che mi sarebbe stato scomodo, al viaggio di ritorno, mettere ben 12 rasoi in valigia, con il rischio anche di mancanza si spazio. E mi duoleva, anche per l’ambiente, esssere costretto a gettare dei rasoi inutilizzati. Purtroppo non avevo scelta: scelsi di comprare la busta dei 12 rasoi, a malincuore.

Credit: https://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio#/media/File:Rasoi.jpg

Il tennis anni 70 e il tennis di oggi

In questo periodo l’ Italia del tennis sta andando molto bene.
Abbiamo almeno 10 tennisti nei primi 100 della classifica ATP, e il tennista italiano meglio classificato, Matteo Berrettini, è al num. 9.
Nonostante questo, non si può paragonare questo periodo con il periodo (davvero d’oro) del tennis italiano degli anni 70.
A quei tempi avevamo campionissimi (entrati poi nella storia) del calibro di Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli; e uno slam vinto (Panatta nel 1976) e anche una coppa Davis vinta (sempre nel 1976).
Ricordo che, in quel periodo, molti italiani che, a malapena conoscevano il tennis, si sono improvvisamente appassionati a questo sport; proprio per il fatto che c’erano i suddetti campioni italiani.
Da quel momento in poi credo che, giustamente, il tennis sia passato, da un periodo in cui veniva visto solo come sport per pochi, verso l’immagine di uno sport popolare e accessibile a quasi tutti (cosa che è oggi).
Del tennis anni 70 ho tanti ricordi: le palline erano bianche, le racchette di legno, il tipo di gioco completamente diverso: si giocava prevalentemente con colpi “piatti”; gli scambi non avevano la velocità di oggi ma, secondo me, ci si divertiva di più.
Oggi l’unico tennista che mi ricorda, come tipo di colpi, quel tennis antico, è un campionissimo: Roger Federer: a detta di molti, me compreso, probabilmente il tennista più grande di tutti i tempi.

Le barzelette di mia figlia Nicole

Io: qual’ è la tua bevanda preferita?

Mia figlia: la fanta.

Io: perchè?

Mia figlia: perchè sono fanta-stica.

2.

C’ era una volta 3 signori che si chiamavano: Nessuno, Niente e Scemo.
Un giorno Niente cade dalla finestra e Nessuno lo vide.

Allora Scemo chiamò la polizia e gli disse: “polizia, polizia, Niente è caduto dalla finestra e Nessuno lo vide!” .

La polizia rispose: “Scusi signore, ma lei è stupido?”.

Scemo disse: “no, io sono Scemo”.

3.

Cos’ è la barba? Un arreda-mento !!

4.

Cosa fa un verme in un deserto? Il verme solitario!

Il nuovo disco di Samuele Bersani

Recentemente è uscito il nuovo album di Samuele Bersani: “Cinema Samuele”.
Ho ascoltato più volte questo album.
L’ album mi è piaciuto tantissimo, e mi ha rincuorato molto che, tra i cantautori italiani, ci sia ancora spazio a chi vuole riflettere di più sulla vita, sulle nostre ansie e incertezze.
Ecco per ogni traccia le mie impressioni:

Pixel: magnifica. Si viene immersi in una fermata di metro. Qualche secondo prima che arrivino i vagoni, si sente il vento dato dallo spostamento d’aria. A bordo del treno  è presente solo un signore. Andando in giro per la città bisogna stare attenti anche alle vetrine intelligenti, che spiano e registrano anche le nostre impressioni guardando le vetrine. Evitare di palesare gusti, per non essere spiati.
La musica, ottimo arrangiamento, è intrisa di elettronica…con anche dei fantastici archi.

Il tiranno: a molti capita nella vita di aver subito ingiustizie. Il tiranno viene visto come colui che esprime delle sentenze arbitrarie e ingiuste. Ma bisogna sempre essere dalla parte della non violenza. Anche qui, bellissima musica.

Mezza bugia: anche qui, esperienze che molti vivono nella vita. Chi si era affidato, con piena fiducia, a una persona che poi si è dimostrata falsa. Questa persona poi, per non farsi scoprire, dice delle mezze verità, o mezze bugie. Ma così non si fa che peggiorare la situazione. In questi casi meglio una verità piena che una mezza bugia, il risultato finale, altrimenti, è molto più doloroso.

Il tuo ricordo: per molti la più bella canzone dell’album. Per me è in competizione con “pixel” per pregevolezza. In questa canzone il passato e il presente si combattono, come fossero due personaggi. Ma totalizzarsi solo sul passato è dannoso, è una trappola del nostro cervello e rischia di non farci vivere più. Bellissima melodia e arrangiamenti al pianoforte.

Harakiri: qui è raffigurato un personaggio completamente sconfitto dalla vita. Potrebbe essere un clochard. A volte non ce la fa più, e vuole farla finita. Ma all’improvviso c’è una luce che lo ristora, si veste elegantemente di bianco e rinasce. Atmosfere raffinate, canzone commovente.

Le abbagnale: qui si affronta il tema degli stupidi pregiudizi. Vengono raffigurate due ragazze che stanno insieme e viene descritta molto bene l’ottusità dei giudizi delle persone intorno. Giusta canzone di denuncia contro la stupidità e l’ottusità dei luoghi comuni.

Con te: anche qui il tema dell’affidarsi totalmente all’altra persona. Ma quando non esiste più il rapporto di prima, allora i dolori e le ferite possono essere micidiali. Si sgretolano le convinzioni, e bisogna pian piano ricostruirsi.

Scorrimento verticale: molti si rifugiano nel virtuale, come comodo illusorio rifugio dalle amarezze e ingiustizie della vita reale. Così è facile vedere questa realtà illusoria mediante uno scorrimento verticale dei post, sullo smartphone. A un certo punto c’è un post con raffigurato un bel mare, ma in un cristallo liquido non ci si può tuffare. Molto belli gli arrangiamenti che avanzano in un crescendo molto armonioso.

L’ intervista: qui è raffigurata l’eterna battaglia tra le proprie convinzioni, e il mestiere che una persona è costretta a fare. Come esempio c’è un giornalista di una rivista musicale che, invece di seguire i dettami della rivista, scrive l’articolo della sua intervista, al cantante famoso, esprimendo in maniera civile, senza offendere, il proprio pensiero. Ma il proprietario della rivista telefona al giornalista, e gli comunica che il cantate gli serve, per mantenere le vendite alte, e non si possono esprimere dubbi sulla maestosità dell’artista; per cui il giornalista viene licenziato. Ottima canzone, con anche un bel ritmo.

Distopici (ti sto vicino): anche qui c’è il tema di vivere una vita illusoria, al riparo da dispiaceri; ma una vita che in fondo poi non è vissuta. Per non rischiare, e rimanere degli eterni peter pan, si sceglie poi di non avere nemmeno un figlio. Ma la vita non fa sconti a nessuno e, prima o poi, i rimorsi arrivano.

 

Disastro Ferrari

Risultato del gran premio del Belgio: vince Hamilton, secondo Bottas, terzo Verstappen. Malissimo le ferrari: tredicesimo Vettel e quattordicesimo Leclerc . Da quando i seguo i gran premi di formula 1 (più o meno dal 1975) mi viene difficile ricordare un periodo così nero per la ferrari. Secondo me urgono cambiamenti, ma non tanto per come è andato questo gran premio, ma anche in base ai risultati della ferrari in questo campionato 2020.